Le forze dell'ordine cinesi hanno effettuato oltre 1.100 arresti in un giro di vite a livello nazionale su telecomunicazioni e frode bancaria.
Il 9 giugno il Ministero della Pubblica Sicurezza ha annunciato l'operazione, soprannominata “Card Broken”, che mira a distruggere le bande criminali che conducono attività criminali informatiche.
In particolare, Card Broken si concentra sulle frodi nelle reti di telecomunicazioni, compresa la vendita di telefoni, carte di pagamento e servizi di riciclaggio di denaro in Cina e oltre confine.
Il dipartimento nota in particolare che sono coinvolti “coltivatori di monete”, in cui complici o membri di gruppi criminali facilitano il riciclaggio di denaro attraverso la criptovaluta per evitare il controllo delle forze dell'ordine nel paese.
I coltivatori di monete si iscriverebbero a diversi scambi di criptovaluta e aprirebbero account personali. Questi trader quindi acquisterebbero o venderebbero criptovaluta in base alle istruzioni del loro gestore e ai fondi loro emessi. La valuta virtuale verrebbe quindi inviata a portafogli controllati dai membri della banda e designati altrove.
In cambio della loro attività, i coltivatori di monete riceverebbero una commissione compresa tra l'1,5% e il 5%.
“L'alto reddito illegale attrae un gran numero di persone a partecipare, causando gravi danni sociali”, afferma il dipartimento.
Giunta alla quinta tappa, l'operazione ha affinato le catene criminali di queste attività, abbattendo almeno 170 presunti gruppi criminali. Sono state intraprese azioni da parte delle forze dell'ordine nelle province tra cui Pechino, Hebei e Shanxi.
In totale, l'operazione Broken Card ha portato alla distruzione di circa 15.000 bande e 311.000 individui sospettati di coinvolgimento sono stati arrestati, secondo il ministero.
La Cina ha preso una posizione dura sulla criptovaluta, vietando gli scambi e avvertendo che il commercio sconvolge “l'ordine economico e finanziario”.
Mentre gli individui possono ancora possedere risorse di criptovaluta, tre autorità finanziarie sostenute dallo stato hanno recentemente emesso un avviso congiunto ricordando ai cittadini che la criptovaluta non può svolgere un ruolo nelle attività finanziarie cinesi.
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