Il Senato brasiliano ha respinto la misura provvisoria introdotta dal presidente Jair Bolsonaro volta a limitare il potere di rimozione dei contenuti dai social network.
Il presidente del Senato, Rodrigo Pacheco, ha annunciato la decisione martedì (14) dopo le intense critiche dei colleghi senatori sulla mossa presidenziale. La sentenza annulla il tentativo di Bolsonaro di imporre una serie di ostacoli alle piattaforme di social media per rimuovere contenuti, account, profili e utenti potenzialmente falsi o dannosi, annunciato una settimana prima.
La misura provvisoria, con effetto immediato, aveva bisogno del Congresso approvazione entro 120 giorni per diventare un elemento permanente della legislazione, altrimenti scadrebbe dopo tale termine. Con la decisione annunciata da Pacheco come capofila del ramo legislativo del governo, la decisione presidenziale non sarà votata dal Congresso e quindi perde la sua validità.
In un documento trasmesso all'ufficio presidenziale, Pacheco ha preso atto delle modifiche proposte da Bolsonaro che con efficacia immediata hanno promosso “modifiche impreviste” alla normativa in vigore, con “un termine serrato per l'adeguamento”. Ha inoltre rilevato che la responsabilità immediata per il mancato rispetto delle disposizioni previste dal provvedimento provvisorio, “genera una notevole incertezza giuridica per gli agenti ad esso soggetti”.
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Inoltre, anche il ministro della Corte suprema federale brasiliana Rosa Weber ha sospeso l'efficacia del provvedimento provvisorio in risposta alla richiesta del procuratore generale della Repubblica, Augusto Aras, che ha raccomandato la sospensione della decisione presidenziale.
La decisione di Bolsonaro di modificare l'insieme di regole che governano Internet in Brasile dal 2014 è stata presentata come un mezzo per garantire la libertà di espressione online. È stata anche vista come una mossa per sostenere gli alleati presidenziali, a cui sono stati rimossi i contenuti dalle piattaforme e per facilitare la diffusione di informazioni false e incitamento all'odio.
Lo stesso presidente aveva rimosso da YouTube 15 video che diffondevano disinformazione sulla pandemia di coronavirus e aveva espresso la sua insoddisfazione per i termini delle piattaforme. Bolsonaro è stato anche accusato di tattiche di campagna illegali utilizzando il servizio di messaggistica WhatsApp durante le ultime elezioni presidenziali.
L'Associazione brasiliana delle aziende informatiche (Assespro) ha accolto con favore la decisione del Senato: “Crediamo che la decisione del presidente del Senato, Rodrigo Pacheco, sia stata corretta. Siamo aperti a discutere qualsiasi progetto possa continuare questa discussione”, ha affermato Italo Nogueira, presidente di Assespro.
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